Due parole con Alessandro Ragazzo
Alessandro Ragazzo è un giovane cantautore del veneziano, nasce come chitarrista e progressivamente si concentra sullo scrivere e cantare le sue canzoni, dando vita al progetto solista che porta il suo nome.
Abbiamo già conosciuto Alessandro Ragazzo come chitarrista in un altro video 360° di inSoffitta, quello di Martae… che puoi trovare qui.
Dopo tre dischi in inglese all’attivo, che si differenziano dallo stile italiano per un’impronta più alternative, decide di cambiare prospettiva e di iniziare a parlare al suo pubblico in italiano: “Ho iniziato cantando e scrivendo in inglese perché ascoltavo soprattutto Radiohead, Tim Buckley, Keaton Henson e John Frusciante. Le mie prime cose erano molto cupe, un’eco dei Pink Floyd, non avevo neanche mai pensato di scrivere in italiano, fino a quando negli ultimi anni è avvenuto qualcosa, è nato questo nuovo movimento di cantautorato indie, e mi è piaciuto, da lì ho iniziato a scrivere in italiano, da allora la gente mi segue di più, è più coinvolta in quello che faccio”.
Il suo primo singolo Cado giù è uscito a dicembre 2018, ne segue un secondo, Ehi tu (che ci accompagna inSoffitta), e un terzo, la cui uscita è prevista prima dell’estate. Motiva così la scelta di procedere per singoli piuttosto che con un album: “Andando avanti singolo per singolo si può curare tutto al meglio, si può girare un video per ogni uscita, inoltre l’attenzione media per un emergente non copre un intero album, c’è un’offerta immensa di materiale in questo momento, il singolo consente invece di catturare al meglio l’attenzione sia del fan, che dell’utente di passaggio”.
Alessandro spiega come Ehi tu sia stata prodotta da Nularse e, dopo esser stata provata più volte in studio, insieme siano giunti ad una pre-produzione. Questa in seguito è stata inviata allo studio Indiehub di Milano, stesso produttore del primo singolo, dove è stato fatto un mixing e delle ulteriori scelte di produzione, cambiando qualche cosa. “Affidarsi ad un professionista è la scelta migliore, più persone esperte ci mettono le mani e il loro gusto, sotto la mia direzione ovviamente, fa acquisire valore al brano che diventa più fruibile. Sono i particolari che fanno la differenza“.
Alla domanda del perché la musica lo coinvolga così tanto Alessandro spiega come per lui sia il mezzo per entrare in contatto con più persone possibile: “Tutto ciò che ho conosciuto l’ho conosciuto attraverso la musica, non è più una questione egocentrica, ho cercato di far si che più persone possibile si riconoscessero in quello che scrivo. La musica serve per espandere le emozioni e per non far sentire sole le persone. Il sentimento è la base di tutto, se non c’è quello non esiste niente.”
Alessandro ha qualche parola anche per il suo rapporto con il conservatorio: “Avere a disposizione così tante possibilità tecniche limita, come nella vita. Più scelte hai più sei limitato, è nel poco che ci si destreggia molto bene, sapendo poco si può arrivare molto più nel profondo, ti porta ad inventarti una maniera per sopravvivere”. E ad un giovane che gli chiede un consiglio per una carriera musicale risponde semplicemente: “Devi essere felice”.
Foto di Alessandro Ragazzo
Ehi tu
Ehi tu, raccontami quella storia che mi fa dormire
Vieni a prendermi che non so come si torna da qui
Salvami dal mio masochismo e l’eccesso di cinismo
Dissetami ogni giorno che almeno penso meno al mondo
E usciamo la sera tardi per non essere diversi, diversi da tutti gli altri
E bere come matti, fumare e operarsi senza guanti, buttare a terra i santi
Siamo come degli amanti che nascondono la verità dietro bellissimi diamanti
Quanto è corto ogni attimo che ho perso, ogni desiderio non espresso
Ma se c’è una cosa che temo è vivere in eterno
Ehi tu, raccoglimi come un fazzoletto usato
Riciclami che poi domani staremo meglio
Aiutami perché da solo ho tanta paura
Salutami chissà quando ti rivedrò
E torniamo la mattina presto per non essere diversi, diversi da tutti gli altri
E bere come matti fumare e operarsi senza guanti, buttare a terra i santi
Siamo come degli amanti che nascondono la verità dietro bellissimi diamanti
Quanto è corto ogni attimo che ho perso, ogni desiderio non espresso
Ma se c’è una cosa che temo è quella di vivere in eterno
E vai via, come le luci in periferia
E vai via, o come sassi lanciati da un cavalcavia
E vai via, come da grandi la magia
E vai via, sei la mia ultima bugia
E bere come matti fumare e operarsi senza guanti, buttare a terra i santi
Siamo come degli amanti che nascondono la verità dietro bellissimi diamanti
Quanto è corto ogni attimo che ho perso, ogni desiderio non espresso
Ma se c’è una cosa che temo è quella di vivere in eterno