Due parole con gli ADA
ADA (Accostamento Degli Antipodi), è una band di Bassano del Grappa (Vicenza) composta da Lorenzo, Matteo, Giovanni e Leonardo, un’amicizia la loro, consolidata in sala prove. Una band alternative-rock capace di oscillare fra gli stili più diversi, “il risultato è un rock tagliente, influenzato da hip-hop e stoner ed abbracciato dalla musica italiana di ieri e oggi“.
La loro storia passa attraverso diverse formazioni, arrivando infine a quella attuale nel febbraio 2017, i cui primi frutti si sono avuti con l’EP appena uscito, al quale seguirà presto un album in fase di elaborazione. La presenza in studio degli ADA è tanta, dalle prime registrazioni di jam session fino alle rielaborazioni di loro brani originali, tutto passa attraverso la sala prove, dove si perdono nella musica: “Dobbiamo saper così bene le nostre canzoni da poter fare il delirio sul palco! Andiamo in sala prove, improvvisiamo un pezzo, lo registriamo e ci ascoltiamo“.
Ci tengono a precisare che a loro non interessa il lavoro a tavolino, non solo perché i loro gusti sono completamente differenti l’uno dall’altro, ma anche perché ciò che conta per loro è suonare: “Se troviamo il giro giusto ci fermiamo e ci lavoriamo su, ma la progettualità per noi conta molto poco. Ci darebbe dei limiti, diventerebbe un ostacolo. Se non avessimo questo approccio le cose che facciamo non sarebbero poi così belle. Giulia è il nostro brano più ascoltato perché la gente riesce a immedesimarsi nel testo; passiamo tanto tempo a studiare il suono, ma al 95% delle persone non interessa nulla di tutto il lavoro che c’è dietro, che sia un bene o un male è questo il trend del momento”.
Se tanta importanza ha il messaggio del testo per il pubblico, questo aspetto viene percepito in modo molto diverso dagli ADA: i testi per loro possono parlare di ogni cosa e ognuno può derivarne il significato che preferisce, “Ci piace vedere gli altri che le cantano e che si immedesimano, ma nessuno di noi si è mai posto ossessivamente la domanda di cosa parlino; in qualche modo tuttavia trattano sempre degli stessi argomenti che la musica tratta, di ragazze, di quello che succede ogni giorno, dei momenti della vita“.
A noi piace lavorare sulle cose semplici, come nel brano Medusa, senza stare a concentrarsi troppo, quello che vogliamo è divertirci con il mood giusto. Si tratta quindi di un connubio di progettualità e istintualità, che dipende chiaramente di volta in volta dai pezzi suonati e dagli ascolti personali di quel particolare momento: la canzone nasce in sala prove e l’acustica serve per trovare i pochi accordi di base su cui poi gli altri costruiranno le parole.
E l’immagine? L’immagine del gruppo, tutto ciò che non è musicale ma che il pubblico percepisce provenire dalla band, quanto conta? Per gli ADA è importantissimo, piace tanto quanto il suonare, è un mondo affascinante in ogni suo passaggio, dalla copertina del disco, alla fotografia e ai vari social, le luci in particolare le sentono determinanti: il mood che deriva dall’utilizzo dei vari colori è straniante, “porta in un’altra dimensione, è una realtà omnicomprensiva e globale possibile solo grazie alle tante persone che collaborano con noi e si rendono disponibili”.
in Soffitta chiediamo loro un’opinione sulla musica degli emergenti in Italia oggi, ciò che ne emerge è il dispiacere per il gran numero di strutture esistenti, purtroppo non sfruttate a causa della mentalità “vecchia” di chi le gestisce, e di una generale mancanza di interesse a investire su ciò di cui non si comprende la freschezza e l’originalità. “Rilanciare queste strutture per dei festival musicali aiuterebbe a rilanciare la musica originale nel suo complesso”.
Tuttavia, nonostante queste note dolenti sul presente, sono molto positivi sul futuro, vedono la musica proiettata verso un grande avvenire, dove la gente sarà molto coinvolta nel campo delle tecnologie: musica, audio, video, immagine, e questa sarà una grande fortuna perché porterà alla fioritura di nuovi generi. I primi sentori di questo cambiamento sono già nell’aria: “Fino ad un paio di anni fa la gente andava solo ai concerti dei big americani, ora invece ha iniziato ad andare ai concerti di artisti emergenti, e questo indica che in qualche modo la gente inizia a sentirsi pronta per questa svolta futura”.
Foto degli ADA Foto di Giuliana Brigante
Quando mi chiedi
Quando mi chiedi
Se ho intenzione di alzarmi
Lasciami due minuti
Quando mi chiedi
Che ci trovi nelle altre?
Io ti guardo sconvolto.
Ti prego fammi
Altre mille domande
Non ho niente da fare
Quando bisbigli
Coi tuoi loschi compagni
Per te nonno segreti
Quando mi dici
Ti conosco da sempre
Io resto senza mutande
Se non mi credi
Guardati le spalle
Ci siamo arresi
Di fronte alle tue gambe
Sospiri e perdi
Sempre tutti i tuoi soldi
Ma non ti manca niente
Sorrisi sparsi
Quando li sfoggi li perdi
Per diventare grandi
Nei prezzi pazzi
Ci vedi a pezzi
Ma ci basta un pezzo da venti
Se non mi credi
Guardati le spalle
Ci siamo arresi
Di fronte alle tue gambe